CUBIArte, Andrea De Simeis


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Glossario INT - RE

Rubriche...

INTAGLIO (taglio) Generalmente l’atto e gli effetti dello scavare per dare forma e, più specificatamente, dell'incavare, dell'incidere direttamente con un adeguato utensile (bulino, punta, sgorbia, ecc.) lo spessore di un legno massello più o meno duro o di una lastra metallica, per dare e imprimere forme grafiche ad un supporto flessibile di stoffa o di carta.

INTERFOLIARE Interporre, tra i fogli di un libro, fogli bianchi per aggiunte, correzioni, o a scopo protettivo nei riguardi delle illustrazioni (Fanfani 1863).

INTERRASSILE (Opus Mallei) Antico procedimento tecnico e conseguenti esiti grafici ottenuti da matrici, metalliche o lignee, elaborate a punzoni di forma e segno prestabiliti (punti, cerchi, stelle, fiori, ecc.) e da imprimere come stampe a rilievo.

INTESTATURA Da intestazione: Titolo, intitolazione, inscrizione (Fanfani, voce di origineToscana).

INTONSO Libro di cui non sono state ancora tagliate le pagine nei tre margini (testa, piede e davanti) (da V. Monti, 1809). Voce di derivazione latina da In (non) tonsum (tosato).

INVENIT - INVENTOR - INV. Nelle stampe segue o precede il nome dell'autore dell'opera riprodotta, quando questo è diverso dall'incisore. [Dal latino "ideò"].

INVOLGERE Nel mandar Libri da un luogo ad un altro, e in qualche lontananza, convien ben'involgerli per preservarli da' varj sinistri de' tempi, delle strade, e che so io; guardisi nello stringerli che i spaghi, o le cordicelle non imprimano in essi i solchi, massime ne' ben legati. Si schivi l'empio costume di adoprar carte Sacre per involture; contra il quale v'è Decreto religiosissimo del nostro Principe; al quale però alcuni poco ubbidiscono, arrivando taluno a tanta temerità di riparare fagotti di Libri con carte contenenti il Sagrosanto Canone della Messa, col lasciare le stesse Divine Parole della Consacrazione esteriormente alla vista d'ognuno; come più volte è accaduto a me di vedere anche dopo il suddetto Decreto, con grande mio rammarico, e indignazione.

LABBRO Superficie dello spessore dei Piatti [vedi voce].

LACCHE (allungatori) Derivati inorganici bianchi, a base trasparente, idrato di alluminio, usati per comporre i toni chiari degli inchiostri.

LAPIS Così si chiama volgarmente certa spezie di terra rossa, detta da' Toscani Rubrica, la quale si sega in pezzetti sottili e bislunghi, e con essi resi acuti si scrive: ed è di varie sorte, come di color di piombo, e si chiama Lapis Piombino; e negro, e Lapis nero si appella. Molti segnano con questi qua e là i Libri, o ne' margini, o fra le righe; e per lo più tai segni, che deformano non poco i buoni Libri, sono indelebili, mentre ricordano alcuni d'adoprare il pane bollente per toglierli, ma provato parecchie volte da me, e da altri, si esperimentò a ciò inefficace.

LAVARE Si possono lavare i Libri dalle macchie che imprime frequentemente in essi l'acqua dolce, o salsa, ovvero l'orina di varj animali; cagionate dalla prima quando non bagna tutte intere le carte, ma solamente una parte di esse, restando tra l'asciutto e il bagnato un certo sedimento, o segno gialliccio deformante i Volumi: dalla seconda poi, e per la stessa cagione, e pel sale che in sé contiene: ma quando i Libri da gran tempo sono impregnati di essa, o di nitro, benché si lavino, sempre restano come umidi; avendo fatta io di ciò qualche sperienza. Per lavare i Libri conviene in primo luogo osservare che la carta di essi sia soda e consistente, perché se fosse assai debole e floscia, com'è moltissima della moderna; ovvero dal lungo umido resa quasi marcia, e con certe macchie rossigne, non occorrerebbe arrischiarla alla lavanda, se non con estrema cautela, e a corto tempo; lo che certamente non fa per tutti, ma solo pe' diligentissimi, e amantissimi de' buoni Libri, e desiderosissimi di riparare anche quelli in simil guisa deteriorati, alla meglio che possano. Risoluto che si sia di lavarli, si sciolgano affatto, levando i fili, e voltando i cartoccj de' margini. Sbattasi poi tutto il Libro dalla polvere, e mettasi in un catino, o altro vaso, capace in maniera, che ci resti comodamente disteso, e ivi si lasci finché l'acqua tutta in esso insinuata lo tiri al fondo; ove dee stare per tanto tempo che si vegga l'acqua esteriore ben tinta: dopo di ciò alcuni il levano, e premono fra due tavolette, o, meglio, in torchietto, da cui uscendo alcun poco asciutto, lo ripongono un'altra volta nello stesso vaso ripieno d'acqua netta, la quale di nuovo ancor tinta, l'estraggono, e premono come innanzi. Poscia alcuni usano distendere i fogli, o i quinternetti, aperti nel mezzo, sovra spaghi, o cordicelle; ma perché si perde in far ciò molto tempo, e in aprirli così umidi si arrischia di lacerarli, e che dal peso, cagionato dalla lunga tratta di esse, si rompano, o, staccandosi i chiodi che le sostengono, cadano le dette cordicelle in terra insieme co' fogli distesi, con evidente pericolo di rompersi, e bruttamente sporcarsi di nuovo, e di macchie indelebili, come più volte è accaduto: perciò altri, meglio consigliati, e avvertiti, sogliono con più sicurezza levate, e separare per le schierne i fogli de' Libri lavati, e, senza aprirli, riporli sovra di letti, o di banchi nettissimi. Dico così, perché posti alle volte su banchi, o tavole tinte, o d'antico untume imbrattate, benché nette apparissero, contrassero irremediabili macchie nell'asciugarsi. Questa maniera ricerca più tempo per asciugare i detti fogli; i quali asciugati che sieno, si uniscono, (e con maggior facilità e perfezione de' distesi su i spaghi, a cagione del muoversi così alquanto le carte) e premonsi con qualche peso; ed è la lavanda bella e compiuta. La quale non è faccenda per tutti, e prima di riuscirvi, si pagherà, come suol dirsi, il maestro, e si romperanno più fogli. Curioso fu il caso, molti anni sono, accaduto qui in Padova. Avendo udito un dilettante di buoni Libri, che poteansi lavare i macchiati, ne cacciò uno vastissimo in acqua, senza sciorlo; ma poco dopo vedendolo enormemente ingrossato dall'acqua imbevuta, e pensando come mai si sarebbe potuto così asciugare, accortosi dell'errore, mi mandò a chiamare per consigliarsi meco su tale accidente. Restai sorpreso in vedere questo spettacolo, e in pensando a così bizzarra risoluzione. Il suggerimento fu di premere lo sgraziato Volume strettamente in un torchio; sciogliendolo poscia alla meglio che si fosse potuto, e praticando intorno ad esso le sovraccennate avvertenze.

LAVIS Procedimento utilizzato nell'acquerello, che consiste nell'applicare in un solo strato uno o più colori. Essi possono essere stesi in tinte piatte (uniformi), in sfumature o in modo sfumato. Il termine lavis può anche indicare un disegno a matita lumeggiato da un colore ad acquerello.

LEGA TIPOGRAFICA E' un misto di piombo, antimonio e stagno. Serve a fabbricare i caratteri.

LEGATURA Arte e tecnica di riunire insieme le varie Segnature [vedi voce] di un'opera per costituire il volume e dargli una veste più elegante e duratura (menz. da Alamanno Rinuccini nel 1499). Dal latino Ligare: legare. Tra le legature di maggior pregio artistico utilizzate fino al XIX secolo troviamo, A Borsetta: utilizzata per i volumi massimo in 16° nel XV e XVI secolo; A Cammeo: utilizzata specie nel XVI sec, su tale Legatura è inserito un Clipeo [vedi voce] sui Piatti; A la Du Seuil: sono le legature nelle quali i patti sono incorniciati in una duplice o triplice filettatura, con stemma all'Arme [vedi voce] inciso al centro del Piatto e con Angoli [vedi voce] decorati in oro; A Secco: sono le legature senza impressioni cromatiche; Alla Cattedrale: le legature dove i motivi ornamentali sono stilizzati secondo i precetti del gotico; All'Italiana: Legatura in cuoio e fregi impressi a secco; Alla Francese: coperta in cartone con titoli e fregi impressi in oro al Dorso; All'Inglese: Legatura in tutta tela;All'Olandese:con pelle di scrofa dalla colorazione quasi bianca ed impressioni a secco; Rustica: Legatura in cartonato senza titoli; Alle Armi: dove sugli stemmi impressi ai Piatti vengono riportati gli ornamenti del casato del possessore. La legatura caratteristica dei primi libri a stampa fu quella in assi (tavole di legno) con la coperta di pelle con impressioni a secco. Negli anni a cavallo tra il quattrocento ed il cinquecento si diffuse la legatura "aldina" (inventata da Aldo Manuzio), con il cartone al posto del legno, ricoperto da pelle di vitello con ornamenti molto semplici ottenuti attraverso la pressione di piccoli ferri a forma di foglioline e rosette, molto adatta al nuovo formato in ottavo che lo stesso Manuzio lanciò sul mercato librario. Tipi di legature famose furono quelle "a cassettoni", "a medaglione", la "Farnese", "à la fanfare", la "Grolier", "a ventaglio", "a merletto", "bodoniana", "neoclassica", "romantica", "liberty",ecc. La legatura quindi, nata come sistema primordiale per mantenere uniti i fascicoli, diventò, nel corso dei secoli, un elemento di grande rilevanza per la presentazione del libro che acquista così un ulteriore elemento di valore e di pregio.

LEGNO DI FILO Tavoletta ricavata dal taglio longitudinale del legno , nel senso delle fibre.

LEGNO DI TESTA Legno tagliato nel senso trasversale alle venature (più duro di quello di filo). Molto usati: bosso e ciliegio.

LEMMA Voce raccolta e spiegata in un vocabolario, in un'enciclopedia. Dal greco lemma (lemmatos): premessa.

LENTINO - CONTAFILI Piccola lente d'ingrandimento per rilevare la profondità dei segni scavati, o per contare, se necessario, i tratti in un data zona di una lastra metallica.

LEZIONI VARIE [vedi Varie Lezioni] Le Varie Lezioni tratte da Codici Manoscritti, e notate con intelligibil carattere ne' margini delle impresse Edizioni degli stessi Autori antichi, le impreziosiscono, e le rendono più accette a gli studiosi di essi; ed è ciò notato ne' Cataloghi diligenti di varie Librerie.

LIBELLO Pubblicazione diffamatoria, spesso anonima (Giovanni delle Celle, -1396). Dal latino liber: libro e ellu[m]: piccolo.

LIBRERIE Da alcuni così poco si apprezzano che le hanno come un inutile ingombro delle lor case, o palagi. In certa Città d'Italia da alcuni Signori fu chiesto d'una, occupante un'intera stanza, il meschinissimo prezzo di soli trenta scudi Romani; accordato subito da un avveduto ed erudito Bibliotecario; avendo avuto scrupolo di dettrarne un quattrino, e la stanza, in vece fu subito fornita di sedie e d'altri utensili alla moda. Queste chi tien troppo esposte, e chi troppo chiuse. De' primi era certo Signore in un luogo d'Italia, che com'io vidi con nausea ed isdegno, facea stendere il grano in mezzo della Libreria lasciatagli da' suoi antenati; incitamento a' topi dopo d'aver gustato quel solito lor cibo, di voler assaggiare anche i Libri; i quali erano orribilmente coperti di polvere e di tele di ragni. Ma non è guari accennando io ciò ad un amico erudito, fui accertato non essere stato costui solo a ciò praticare, ma esserci al presente alcuni che lo imitano, e superano altresì, stendendoci anche l'uve; e invitando così le vespe, e le mosche a sporcare i Libri. De' secondi furono per varj secoli certi Ecclesiastici d'una Cattedrale, i quali possedendo una pregiatissima Libreria, fornita di antichissimi Codici Manoscritti, non sapeano di possederla; e finalmente, pochi anni sono, venne scoperta, con molto profitto della sacra erudizione e letteratura. Tale fu ancora certo Signore, che avendo in una terrena camera certa copiosissima Libreria, abbondante d'ottimi antichi Codici Greci e Latini, scritti e stampati, stata d'un suo studiosissimo antenato, tutta riposta in cassette una sovra l'altra coi coperchj che si aprivano d'alto abbasso, non sapea d'averla; e da un suo confidentissimo finalmente avvertitone, la vendé per poco prezzo a chi forse non finì nemmen di sborsarglielo. Alcuni con gran difficoltà ammettono in esse gli studiosi, e desiderosi di vederle. Altri non vogliono né cartelli improntati, né titoli scritti dietro ai loro Libri, ma solo lettere e numeri, riserbandosi di ritrovarli per via di Cataloghi accennanti i medesimi; e ciò per tema che vengano loro involati. Ma ciò riesce incomodo, poco decoroso, e dannoso; come farò vedere in altro paragrafo. Si usino le dovute cautele per guardarsi da' ladri, e non si tolga l'antica utilissima usanza d'accennare i Libri agli studiosi che visitano le Librerie famose e di conto. Avvertendo che sebbene il fuoco ecciti alle volte molto dannosi incendj, non per questo si bandisce da alcuno, ma si tien sempre acceso nelle case per moltissimi e utilissimi usi; impiegando per altro ogni diligenza affinché in avvenire più non li ecciti. [vedi Titoli].

LIBRERIE ALL'INCANTO Nell'Olanda, e in altri paesi, quando muore qualche Letterato possedente una buona Libreria, senza erede che di essa o possa, o voglia far uso, se ne stampa il Catalogo, e si manda per tutta l'Europa coll'avviso che dopo sei mesi si esporrà all'Incanto. Venuto il tempo prefisso, che non si preterisce, concorrono i desiderosi d'acquistare alcuni di que' Libri osservati e notati nel Catalogo, o per sé, o per amici, e corrispondenti; occorrendo alle volte che qualche Libro, benché in se stesso di conto non grande, per le varie ricerche fattene, monti ad eccedente prezzo, incalzatosi vicendevolmente da' vogliolosi di esso: laddove Libri rarissimi, e in sé di gran prezzo, ma poco allora ricercati, si hanno per pochi danari. Finito l'Incanto, i restanti invenduti Libri, che per lo più sono la maggior parte, vengono comperati da' libraj per prezzo assai vile. Quest'uso è utilissimo agli Eredi, che vendono con sicurezza, in poco tempo, e con riputazione le lor Librerie: (laddove in altri paesi, dove non è ricevuto, alle volte dopo molt'anni, d'esse non trovansi compratori) a' Letterati e studiosi presenti, che si provveggono d'alcuni Libri desiderati, e molto a' loro studj opportuni, e spesso a prezzi assai discreti: a' posteri, a cagione de' Cataloghi che di esse rimangono, in cui si conserva la memoria di rari Libri, de' quali alle volte s'arriva a dubitare se sieno veramente stati stampati; e spicca il buon gusto e discernimento dell'erudito raccoglitore, servendo di norma ad altri: finalmente, a' poveri libraj, che con poca spesa forniscono spesso le lorbotteghe di buoni e rari Libri, che, coll'andar del tempo, vendono poi, come suol dirsi, col fior nell'orecchio.

LIBRERIE PUBBLICHE Per lo più vengono poco ben tenute, massime dove non sia deputato onorario al Prefetto, e a' ministri subalterni di esse; come è deputato in quella di S. Marco in Venezia, nella nostra di Padova, nella Vaticana, nell'Ambrosiana, e in molte altre d'Europa. S. Filippo Neri fra l'altre Regole del suo Instituto pose quella di tener pulita la Libreria: la quale non solo è di gran decoro delle Metropoli, e delle Università, ma altresì delle Case Religiose.

LINEE Certi leggitori poco considerati, e poco amanti de' buoni Libri vanno tirando nel leggere incondite linee sotto le righe, credendo di segnar così le cose notabili per ricordarsene, cosa inutilissima; mentre si perde la memoria anche di questi segni, massime quando son molti ed eguali. Con un tal mezzo, affatto barbaro, si sono da' nostri antichi guastati gran quantità di preziosi Codici; i quali così difformati scemano molto di prezzo; pare che a' dì nostri sia cessata una tale sciocchezza. Quando sieno queste linee in poche carte, si possono cancellare coll'acqua forte; ma se vanno molto innoltrandosi, scorano affatto, e fanno arrestare i più pazienti ristoratori de buoni Libri.

LIBRO Dal latino libru[m] che significava originariamente "le scorze anteriori, che sono tra il legno e il ruginoso...". E perché queste in latino si chiamano liber... (da T. Garzoni). Questa pellicola fu chiamata dai greci BYBLOS. Da Livro Fr. Da Barberino, 1313. Tra le accezioni più utilizzate per il termine libro troviamo Antico: libro stampato fino al 1800/1830 periodo nel quale scomparvero, sia la carta fabbricata da stracci, sia i torchi a mano, per essere sostituiti da macchinali meccanici; Alla Macchia: stampato di nascosto; A Fogli Chiusi o Intonse [vedi voce]; Con Barbe [vedi voce]; Figurato: con figure; Proibito: erano tutti ì libri messi all'indice dalla chiesa.

LICENZA [vedi Approvazione].

LINEE ROSSE Si trovano molti Libri antichi d'ottime stampe colle pagine incorniciate da ben tirate linee di color rosso, or semplici, or duplicate. È controversia se sieno impresse ne' torchj, o tirate a mano con rubrica. Il mio costante parere, che si accorda con quello di molti altri, è che sieno di questa seconda maniera, e così si faceano adornare i Volumi distinti dagli appassionati per maggior loro venustà e decoro, ed è circostanza accennata in qualche esatto Catalogo.

LINOLEO - LINOLEUM
Impasto di farina di sughero e olio di lino ossidato, compresso su di un supporto di tela. Messo a punto un secolo fa, serve per rivestimenti impermeabilie, secondariamente, per l'incisione, come succedaneo xilografico.

LINOLEOGRAFIA Tecnica d'incisione su linoleum, di solito in rilievo,con carattere simile alla xilografia e con analogo impiego nella riproduzione a stampa e nelle arti grafiche in generale.

LINOTYPE Dall'inglese. Sistema di composizione tipografica e meccanica, che fornisce linee intere fuse in un unico blocchetto.

LISCIATURA Trattamento al quale si sottopone il nastro di carta all'uscita della seccheria della macchina continua prima di riavvolgerla. Consiste nel far passare il nastro di carta tra una serie di cilindri a bombè controllato sovrapposti uno all'altro in modo che con l'ausilio della pressione si ottenga una superficie più liscia e uniforme.

LISCIO (gradi di liscio) Proprietà che dipende dalle irregolarità (solchi e risalti) esistenti sulla superfìcie della carta; quanto più piccole ed uniformemente distribuite sono tali irregolarità, tanto più liscia risulta la carta.

LITOFINA Sostanza di colore nero in genere, composta per la preparazione delle matrici.

LITOGRAFIA Sistema di stampa in cui le zone stampanti e non stampanti sono sullo stesso piano, differenziate da un trattamento chimico particolare (da G. Pecchio, 1819). Dal greco lithos: pietra (struttura sulla quale vengono approntate le litografie). Inventata nel 1796 da Senefelder. Viene utilizzata una pietra in calcare puro ricoperta da una pellicola, quindi viene disegnato il motivo con una matita grassa, poi sostituita dall'inchiostro tipografico, successivamente la pietra verrà bagnata, ed al passaggio del rullo risulteranno coperte le sole parti dove in precedenza era stato passato l'inchiostro, infine verrà applicato il foglio pronto per la copia su carta dell'opera di composizione litografica.

LOGORARE Nel viaggiar co' Libri, o nel mandar questi lontano per terra, convien bene allogarli, strignerli e ripararli, altrimenti sbattendosi nelle casse, e ne' bauli non ben riempiuti, e in essi non ben pressi, e stivati, si lacerano e logorano miserabilmente.

LUNGHEZZA [vedi Stampa].

LUOGHI PARALLELI Questi giudiciosamente, e con buona scrittura apposti ne' margini de' Libri degli antichi Scrittori, li accrescon di pregio, purché nel legare, o rilegare i Volumi, non vengano mozzati da' legatori nel tonderne i fogli. Lo stesso si dica delle Varie Lezioni, e d'altre utili, ed erudite Annotazioni.

MACCHIA In incisione, come in pittura e nel disegno, procedimento che fonda l'espressione sulle macchie-colore e sulle macchie-forma.

MACCHIE [vedi Lavare].

MACCHIE DELLE PERGAMENE Innumerabili Libri legati in pergamena si trovano colle coperte macchiate da' profumi in tempo di contagio sovr'esse adoprati, i quali con maggior gelosia si ordinano per tutte le sorte di pelli d'animali, come più facili a contrarre, e a comunicare quell'orribil malore. Alcuni per ricoprir dette macchie, e altre eziandio naturali delle pergamene, tingono tutte le coperte di giallo, o con orpimento, o con zafferano, o con spino detto volgarmente zerbino. Ma tutto ciò est error pejor priore; mentre le poche lor macchie imitano i marmi, pregevoli benché macchiati; restandovi de' pezzi assai netti che mostrano la natural finezza e nitidezza delle pelli; laddove così dipinte, divengono tutte una sola macchia, goffa e rozzissima, e che dopo qualche tempo dileguandosi a poco a poco il colore, ne risulta un misto schifosissimo coll'altre più antiche macchie. Io ho purgate molte coperte di Libri da simili immondezze, e ne restai non poco soddisfatto.

MACCHINA TIPOGRAFICA Congegno atto ad eseguire, con automatismo o semiautomatismo, la stampa e la tiratura da matrice in rilievo o da composizione in piombo (caratteri mobili metallici).

MAIUSCOLO Detto di qualsiasi scrittura i cui segni alfabetici siano compresi entro due linee parallele, senza aste che la oltrepassino in alto o in basso (menz. da G.B. Ramusio, 1554). Voce di derivazione latina.

MAJUSCOLE In lettere Majuscole, per imitare gli antichissimi Codici, furono già stampati alcuni Libri, Greci specialmente, come l'Antologia in 4, Apollonio Rodio, pur in 4, Florentiæ 1496, alcune Tragedie d'Euripide. Ultimamente in Firenze un Virgilio con questo Titolo: Virgilii Codex Antiquissimus a Rufio Turcio Aproniano distinctus & emendatus, qui nunc Florentiæ in Bibliotheca Mediceo Laurentiana adservatur. Florentiæ 4 1741 cum figg.

MANCANZE Spesso succede che ne' Libri manchino carte o fogli, o per negligenza de' legatori che ciò non avvertirono, o perduti per non essersi ben cuciti, o per altro sinistro; in tal caso, se i Libri sono recenti e moderni, si ricorra a chi li stampò, mentre gli stampatori diligenti e pratici del lor mestiere conservano per molti anni i fagotti contenenti i fogli che restano indietro dopo d'aver posto insieme le copie intere de' Libri da essi stampati; dando di questi volentieri a chi li dimanda: se poi sono antichi, s'usi diligenza per ritrovarne (lo che non è impossibile, essendo sortito anche a me di reintegrare in tal guisa parecchj carissimi mancanti Libri) uno simile anche mal tenuto, e mancante in altro sito. Quando si veda disperato il caso, se il Libro il meriti, si facciano stampare le mancanze in qualche accurata stamperia, proccurando d'imitare più che sia possibile gli antichi caratteri; anche così io feci sanar molti Libri in maniera, che non pare sieno mai stati mutilati. Ci sarebbe anche il rimedio di fare scrivere i fogli, ma, oltre che costerebbero forse più degli stampati, difficilmente si trova chi sappia perfettamente imitargli. In Ravenna nella Classense Libreria dal fu celebre Ab. D. Pietro Canneti, che ne fu il fondatore, mi fu dato l'arbitrio di scerre per me una di due copie dell'Italia dell'Alberti in foglio di Bologna, 1550, avvertendomi esserne una col frontispicio scritto a mano; tanto eccellente era lo Scrittore che riparò quel Libro, che a gran pena si discerneva lo scritto dallo stampato. Una Monaca Carmelitana del piissimo nostro Monistero di S. Paolo, eccellente Scrittrice, supplì tanto bene a questa insigne Libreria di S. Giustina, per mio mezzo, una carta mancante in un raro Codice antico in foglio di S. Agostino de Civitate Dei, stampato in pergamena, che ci fece maravigliare. Io pur feci supplire egregiamente da altro diligente Scrittore un bel Codice MS. in membrana in foglio della Genealogia degli Dei Latina del Boccaccio, in alcune carte nel principio ad esso deficienti, che contenevano certi arbori genealogici colorati; cosa ancor più difficile.

MANDORLA Motivo ornamentale, che trae origine dall'arte figurativa e religiosa del medioevo, che per la forma ricorda una mandorla. Nel medioevo veniva inserita al centro di tale ornamento la figura della Madonna (per lo studio dei simboli la mandorla rappresenta sia la femminilità, che la protezione dal mondo delle passioni). Nell'accezione delle arti legatorie, la mandorla, quasi sempre riproducente un'icona religiosa, si trova al centro del Piatto anteriore.

MANI Si non lotis manibus manducare, come dice il Signore (Matth. 15, 20) non coinquinat hominem; maneggiando però i Libri con lorde mani, vengono essi ad isporcarsi. E pure non mancano di coloro che non s'astengono di trattarne alcuni anche pregevolissimi con mani molto imbrattate, con gran pregiudicio, e deterioramento loro. S. Bonaventura volea che i suoi Frati voltassero le carte de' Libri Corali, ch'erano allora scritti per lo più in membrana, e ornati di miniature con oro frammischiate, con istecche d'avorio, per preservarli dall'untume, e dal sudor delle mani. La Venerabile Orsola Benincasa Teatina solea lavarsi le verginali sue mani prima d'adoprare i Libri Sacri.

MANIERA Svolgimento tecnico incisorio. Anche personale modo di procedere dell'artista, che coglie ed interiorizza la realtà e la rende interpretata, o elabora proprie idee.

MANIERA FINE Tecnica bulinistica degli orafi del '400. I segni scavati nel metallo, minuti e sottili, venivano disposti sia paralleli che incrociati per poter rappresentare l'effetto del chiaroscuro. La stampa relativa si avvicinava al disegno acquerellato.

MANIERA INGLESE [vedi Mezzotinto].

MANIERA LARGA Tecnica bulinistica degli artisti, avviata intorno alla metà del '400. I tratti, scavati più larghi di quelli della maniera fine, si mostravano accentuati, paralleli e fortemente caratterizzati da un'unica o prevalente inclinazione.

MANIERA NERA Incisione ottenuta ricavando i chiari su una lastra preparata a puntasecca madiante un apposito strumento, detta anche "stampa a fumo" o "mezzatinta", -da "ars nigra": arte nera. Definita anche "mezzo tinto" da John Evelyn, nel trattato "Scultura".

MANIFESTO Testo fondatore che enuncia i principi di una nuova teoria, destinata, secondo gli autori, a sconvolgere i principi artistici in vigore. Il primo manifesto concernente un movimento pittorico è quello del futurismo, pubblicato a Parigi, su "Le Figaro", dal poeta italiano Marinetti il 20 febbraio 1909.

MANI SCRITTE Sono piccole mani che antichi lettori disegnavano sui margini del libro per segnalare l'importanza di quel particolare passo del testo.

MANI SCRITTE Alcuni incontrando nel leggere qualche bella sentenza, o fatto notabile, li segnano ne' margini con certe mani pessimamente disegnate, tutto ciò indicanti, e tanto pel Volume le moltiplicano, che fanno indispettire gli amanti de' buoni Libri, vedendoli da esse così goffamente avviliti. Questa curiosa usanza è passata anche in qualche Libro stampato, come nel Tesoro Ciceroniano del Nizolio, alcune Edizioni del quale, fornite di gran quantità di picciole mani, si chiamano colla sintassi.

MARCA (tipografica) Segno od emblema che i tipografi imprimono, di solito, sul Frontespizio del volume, o sull'ultima pagina stampata.

MARCATA (carta marcata) Particolari tipi di carta sulla cui superficie, durante la fabbricazione è stato impresso un profilo o disegno.

MARCHIO (timbro) Segno distintivo dell'autore o dell'editore, dello stampatore o del collezionista, del mercante o del museo o del gabinetto delle stampe ecc; può essere scritto autograficamente, ma più frequentemente è scritto e/o figurato in studiata composizione e stampigliato ad inchiostro, oppure, evidenziato a secco e per rilievo dallo spessore della carta e posto in un angolo al verso del foglio.

MARGINI Lo spazio di carta restante tra gli estremi dell'incisione e i margini esterni del foglio di stampa. In una stampa d'arte si cataloga con le seguenti e rispettive precisazioni: marginosa o con grandi margini, con piccoli margini, tagliata attorno al segno della matrice o smarginata; con marginino o marginato quando esso non è più largo di 2 o 4 millimetri.

MARGINI Facendo rilegare Libri antichi di conto, meglio è tralasciar di farli tondere; o pur farli soltanto un poco raschiare con ferro, o con vetro; per non arrischiarli all'indiscretezza de' legatori. Io vidi più volte con isdegno Libri stimatissimi, per altro d'ottima conservazione in tutto il resto, tagliati fin'a' titoli, e perciò privi della naturale antica lor simmetrìa. In Padova fu già un bizzarro cervello che volea si tondessero molti suoi Libri quanto mai si potesse, per agevolmente riporli in certe sue basse scanzìe, imitando così Procuste nel famoso suo letto. Altri ordinano lo stesso taglio, per poterli portare in saccoccia, tutte cose d'ottimo gusto!

MARMORIZZATO Si dice di carte o pelli decorate con macchie e aloni che ricordano le venature del marmo.

MARROCCHINO [vedi Cuojo, Pelli].

MASSA Il disegnato o il chiaroscuro circoscrivibile. Tale massa è valida se armonizza con il resto dell'opera incisa e se concorre all'unità percettiva degli elementi raffigurati.

MASSIMARIO Raccolta di massime e precetti su una data materia (da A. De Nino, Vocaboli Nuovi, Vasto, 1908). Dal Latino maxima (sententia): di portata generale.

MASTICE Resina di pianta afro-asiatica, combustibile ed odorosa, reperibile in lacrime. Entra nella composizione di vernici e di prodotti calcografici.

MATRICE Sinonimo di lastra, piastra metallica. Superficie che accoglie i segni incisi e ne permette la riproduzione.

MATOIR Attrezzo a forma di sfera a più punte, utilizzato in calcografia per ottenere il punteggio detto opus mallei.

MEDAGLIONE Bozzetto o ritratto che uno scrittore fa di una persona nota (da. Petr., 1891).

MEMBRANA, o PERGAMENA Oltre a' Codici antichi in questa scritti or più fina, or più rozza, si trovano anche parecchj Esemplari di molte Prime Edizioni in essa stampati, i quali vengono ad essere forse più rari de' medesimi Manoscritti, mentre anticamente una gran parte di questi, in Membrana già era solito di scriversi; là dove pochi di quelli, anzi pochissimi, si possono numerare. In tal genere di rarità bibliotecarie possiede un inestimabil tesoro il dilettantissimo e magnifico raccoglitore di ottimi Libri il Sig. Giuseppe Smith Inglese, abitante in Venezia, il quale fra' Libri di Prima Edizione, i seguenti conserva stampati in Pergamena, che recano maraviglia a' più diligenti e appassionato Bibliotecarj: "La Bibbia Moguntina del 1462 in due gran Vol. in foglio. Matteo Bosso de instituendo Sapientia animo, 4 Bononiæ, 1495. Coriolano Cepione de Gestis Petri Mocenici, 4 Ven. 1477. Ciceronis Epistolæ ad Atticum, &c. fol. Romæ 1490. Tusculanæ Quæstiones. fol. Ven. 1472. Epistolæ ad Familiares. fol. ibid. 1469. Dante col Com. di Jacobo della Lana. fogl. Milano, 1478. Durandi Rationale &c. fol reg. Moguntiæ. 1459 (simile a quello de' Monaci di Praglia). Euclides. fol. Ven. 1482. S. Gregorii Moralia. fol. Ven. 1480. Justinus. fol. ibid. 1470. Lucanus. fol. sine ulla not. Omnibonus Leonicenus de VIII. Partibus Orationis. 4. Ven. 1473. Origenes contra Celsum. fol. Romæ 1481. Plinii Historia, fol. reg. Ven. 1476 (un Esemplar somigliante si vede anche nella celebre Libreria di questo nostro Seminario). Solinus de situ Orbis, fol. Ven. 1473. D. Thomæ Theologiæ IV. Scriptum, fol. reg. Moguntiæ 1469. Virgilius, fol. Ven. 1470. Peanius, Alexander Benedictus, de Bello Venetorum cum Carolo VIII. Gallorum Rege gesto 4 Ven. 1496". Dopo de' quali, tratti dalla seconda impressione del Catalogo delle Prime Edizioni da esso possedute, ne ha acquistati degli altri, come si può vedere nell'altro accurato Catalogo della sua copiosissima, e sceltissima Biblioteca stampato nel 1755 in Venezia, in 4, da esso generosamente favoritomi, e sono i seguenti "Josephus de Bello Judaico fol. Veronae 1480. Sabellici Historia Veneta fol. Ven. 1487. Tortellii Orthographiæ Editio I. fol. reg. sine aliqua notatione". Come pure i seguenti moderni: "Cesare Lat. e Ital. 4 gr. Ven. 1737. M. Maffei de' Teatri 8 Verona 1728 del Milton, il Paradiso Perduto. fogl. Verona 1742". E non solo questi Codici sono singolari per essere impressi in Membrana, ma per esser molti di essi ornati d'esquisite miniature di celebri Pittori, messe a oro ancor lucidissimo. Oltre di questi possiede ancora il Sig. Smith i seguenti Libri Aldini impressi in purissimi capretti; i quali son tanto rari, che un solo di essi suol esser un ornamento singolare d'una intera libreria. "Dante 8 1501" (una copia simile è appresso di noi). "Quinto Calabro in Greco 8 senz'epoca. Il Petrarca 8 1501 e 1533. Euripide in Greco 8 1503. L'Iliade d'Omero in Greco 8 1524. Orazio (rarissimo anche in carta) 8 1501. Giuvenale e Persio 8 1501. Due copie di Marziale 8 1501. Ovidio de Arte Amandi &tc. 8 1502. & Metamorphosis ibid. eod. anno. Stazio 8 1502. Ciceronis Epistolæ Familiares Ven. ap. Aldi Filios 1540. II. Voluminibus compactæ. & Orationum Vol. tertium 8. Ven. ap. Ald. 1519 diversi de' quali sono ornati di eleganti miniature messe a oro. Finalmente, conserva altresì un Ariosto, pure in Membrana, del Giolito, del 1542 stimatissimo Esemplare eziandio per altra insigne circostanza accennata nella mentovata Biblioteca. L'Italia Liberata del Trissino (rarissima, come ognun sa, anche in carta) in III. Vol. 8 e gli Opuscoli di Girolamo Vida. 4 Romæ 1527". Anno tanto critico per quella Metropoli. Appresso di me, oltre l'Officio già descritto si trova pure un Officiuolo in 32 impresso in Pergamena, contenente le Ore della B. V. quelle della Croce, dello Spirito Santo, e molte altre Devozioni, con questo titolo: "Heures a l'usaige de Romme, imprimees a Paris pour Germain Hardovin, demeurant entre les deulx portes du Palays: a l'enseigne Sainct Marguerite". In fine si legge così: "Imprimees a Paris, par maistre Pierre Vidone. Mil. V cens. XXI". Questo galantissimo Libricciuolo è pieno di figure, e d'iniziali miniate, e dorate. Anticamente, perché le Membrane erano in uso o per iscrivere, o per istampare Volumi anche vasti, venivano diligentemente purgate, acconcie e raspate, di modo che poca differenza appariva dal diritto al rovescio di esse; ma ora che per ciò sono quasi del tutto disusate, e che soltanto per lo più si adoprano nel diritto per estendervi Privilegj, e Diplomi; con gran negligenza si acconciano. Onde volendo pure alcuni dilettanti far imprimere in esse per rarità, almeno qualche picciolo Libro, convien che tollerino i rovescj alquanto più oscuri e mal preparati. Com'è succeduto a noi negli unici Esemplari impressi nella Cominiana, per nostra vaghezza, in Pergamena, dell'Aminta del Tasso, e dell'Alceo dell'Ongaro; del Boezio, e del Costanzo delle nostre prime Edizioni; della II delle Stanze del Poliziano; e delle Vite di Dante e del Petrarca per Leonardo Aretino: che conserviamo per rarità nella nostra picciola Libreria. Non solo poi tali Libri impressi in Membrana sono preziosi per essere o unici, o in pochissimo numero, o pel prezzo di essa, eccedente di gran lunga quello della semplice carta, ma ancora per le particolari diligenze che praticar si debbono nell'imprimerli e nel legarli. Mentre non convien bagnare i fogli come gli altri, ma solamente fra essi inumidirli: poscia, stampati che sieno, è necessario porli ad asciugare non all'aria, ma posti fra molti bianchi d'altra carta, pressandoli con grave peso, affinché non si raggrinzino, senza rimedio, com'è proprio della Pergamena bagnata, e poscia asciugata senza una tale avvertenza. Avanti poi di legarli convien battere i fogli fra carte bianche, affinché non si comunichi lo stampato dall'una all'altra parte; restando l'inchiostro su le Membrane tutto esteriore, senza insinuarsi, come nelle carte fatte di straccj. [vedi BATTILORO].

MEMBRANACEO Dicesi di un Codice [vedi voce] scritto su pergamena.

MENABÒ Il progetto dell'impaginazione, che serve da guida all'impaginatore stesso, anche se è soltanto uno schizzo. Si chiama così una semplice realizzazione preventiva di uno stampato, che serve a comprendere quale sarà l'effetto complessivo del lavoro ultimato.

MERCERIZZARE Sottoporre un filato o un tessuto di cotone, lino o canapa a immersione in soluzione di soda caustica, per conferirgli lucentezza serica e maggior resistenza.

METILCELLULOSA Etere metilico della cellulosa; adesivo colloidale trasparente variamente impiegato nella composizione di creme, unguenti, ecc; anche nel restauro cartaceo e, nella stampa calcografica, invece della colla di amido per la collatura delle sottili carte da fondini.

MEZZALUNA (berceau o granitore) E' uno strumento utilizzato nella tecnica calcografica chiamata maniera nera. Questo è formato da un manico di legno dove è innestato un blocchetto d'acciaio quadrangolare con il lato inferiore arrotondato a forma di mezzaluna a dondolo, per cui viene anche chiamato berceau, che presenta dei solchi fitti, paralleli molto affilati e appuntiti. Su una lastra metallica ben granita dal berceau (alla stampa darebbe un fondo nero) si ricavano i segni e le zone in luce ed i mezzitoni per schiacciamento (brunitotio) e raschiatura (raschietto).

MEZZI FOGLI [vedi Carticini].

MICELIO Corpo vegetativo dei funghi.

MICROCLIMA Clima locale - anche di zone di area assai limitata - determinato dalla presenza di peculiari elementi ambientali.

MINIO Ossido salino di piombo, di colore rosso. Ha proprietà isolanti.

MINIATO [latino Minio]. Cinabro, minerale terroso di colore rosso, che si trova in molte località.

MINIATURA Genere di pittura per illustrare i Codici Membranacei [vedi voci] eseguita col minio (ossido salino, color rosso vivo) e altri colori vivaci (menz. da D. Cavalca nel 1342 ~). Parola latina di origine iberica (Hiber minum).

MISCELLANEA Insieme di articoli, saggi e sim., relativi a uno o più argomenti, raccolti in un unico volume (menz. da Lorenzo De' Medici nel 1492). Parola latina che tradotta letteralmente significa mescolare.

MISURE L'insieme delle dimensioni e cioè l'altezza e larghezza di una matrice per stampa d'arte rilevate dalla medesima o dall'impronta lasciata sul foglio; anche entrambe perché spesso fra loro non identiche a causa e per i conseguenti effetti della umidificazione ed essiccazione della carta; in sede di rigorosa catalogazione vanno entrambe precisate ed espresse sempre in millimetri e facendo precedere l'altezza alla lunghezza; il formato del foglio, se e quando è da dichiarare, lo si fa, invece, in centimetri.

MONOCROMO Disegno o dipinto eseguiti con un solo colore nelle varie gradazioni.

MONOGRAFIA Dissertazione su di un argomento particolare o su di un personaggio di carattere storico, filosofico, letterario e sim. (da Marchi, 1828).

MONOGRAMMA Intreccio delle iniziali o di alcune lettere di un nome proprio, usate come simbolo del nome stesso (da F. Buonarroti, 1719). Dal greco monogrammos: che ha una sola lettera.

MONOTIPO (monotipico) tecnica di riproduzione a stampa (non d'incisione), in esemplare unico, dell'immagine disegnata sulla lastra, anche a colori.

MORDENTE [vedi Acido].

MORSURA Azione corrosiva della sostanza chimica sulla lastra metallica, nei procedimenti incisori.

MORSURA PIANA Corrosione mediante il bagno acido unico.

MORSURA A PIÙ TEMPI Incisione con ripetute immersioni della lastra nell'acido, precedute da varie protezioni dei segni mediante vernice anticorrosiva, ovvero da aggiunte di tratti.

MOTTO Frase che accompagna la marca tipografica o l'impresa.

NASO Tutti i leggitori, massime di Libri scelti, rari, e preziosi dovrebbero essere, come per altro metaforicamente diceano gli antichi Latini, Emunctæ naris; ma succede bene spesso che senza alcun riguardo si lascian certuni cader dal naso su Libri acquose goccie, di tabacco, e di sangue, imbrattando colle seconde e terze i Volumi di macchie indelebili, potendosi le prime levare a guisa dell'acqua sulle carte marcita, come si può vedere nel paragrafo LAVARE.

NEGATIVO [vedi Vuoto].

NERETTO Carattere tipografico con asta più scura (Zingarelli 1925).

NEROFUMO Finissima polvere di carbone o di sostanze organiche combuste in modo incompleto, usata per preparare inchiostri da stampa, carta carbone, ecc.

NERVO - NERVETTO Le sporgenze che attraversano il dorso della legatura a distanze regolari, determinate dalle cuciture dei fascicoli. E anche rilievo a cordoncino sul Dorso dei libri rilegati (da Zingarelli, 1925).

NIELLO Antico lavoro di oreficeria che consisteva nell'incidere a bulino una lastra di argento o di oro, secondo il disegno prestabilito, e nel riempire i solchi con un miscuglio nerastro.

NOTA TIPOGRAFICA Le specifiche inerenti il tipografo quali luogo e data di stampa.

NOTE MARGINALI Soleano alcuni saccenti dell'età trasandate, nel leggere i Libri, oltre al segnarli del continuo con tratti di penna interlineari, notar ne' margini i nomi proprj che incontravan ne' testi, forse per ricordarsene, ma esser ciò cosa inutile e dannosa si è già notato nel paragrafo LINEE.

NUANCE Particolare tono di colore che viene dato alla carta bianca per modificare la caratteristica giallastra della materia fibrosa. Se il tono di colore è azzurro si parla di azzurraggio.

NUMERAZIONE Per responsabilmente far conoscere la posizione progressiva del singolo esemplare e quantificare il totale di quelli impressi, ma anche a precostituire un attendibile riferimento per eventuali verifiche di autenticità, dagli inizi del XX secolo è intervenuta la consuetudine di numerare gli esemplari di tiratura così come vengono fornite le indicazioni relative alle prove; si segnano ,autografìcamente, sul bordo inferiore e in prossimità dello schiaccio della matrice, i numeri arabi (es 3/10, 15/30, 43/70 ecc.) gli esemplari che debbono intendersi cme disponibili per il mercato, in numeri romani (es. I/XV, XI/XX, XV/IL ecc.) quelli riservati; H.C. o F.C. seguiti dalla numerazione in cifre arabe quelli che l'editore o l'artista o entrambi considerano appunto hors commerci, fuori commercio; ancora e purtroppo, è proprio il caso di dirlo, altri supplementi di tiratura, quasi sempre imposti dalle irresistibili lusinghe della transazione commerciale, si sono visti in aggiunta, siglati alfabeticamente (es. dall'a/b alla a/z e così fino alla z/z alla z/z) e, quando il business è davvero rilevante, predisponendo anche tirature riservate ai diversi continenti.

NUPTIALIA Dal latino. Testi scritti in occasione di nozze.

OCCHIETTO - OCCHIELLO Pagina che precede l'Antiporta ed il Frontespizio dove è visualizzato il solo titolo dell'opera. Si possono avere occhietti intermedi prima di ciascuna parte in cui il libro è suddiviso. Però, se c'è, fa parte del libro e la sua mancanza è un grave difetto.

OCCHIO TIPOGRAFICO E' la parte superiore del Carattere di piombo.

ODORI I Libri di varj paesi odorano, a chi ciò avverte, diversamente. Quei d'Inghilterra hanno un odor grave e tetro, e così, presso a poco, ancor quei di Germania, benché diverso: migliore l'hanno quei di Francia, e d'Ollanda: poco sensibile quei d'Italia. Ciò provverrà forse principalmente dall'acque. Odori buoni o rei contraggono anche i Libri dal sito in cui da lungo tempo sen giacciono, come succede ne' scrigni odorosi: o in luoghi terreni, nitrosi, rinserrati, e di cattiva aria, o vicini ad immondezze. Noi conserviamo un bel testo Greco di Sofocle in ottavo dal Colineo impresso in Parigi nel 1528, di gratissimo odore. Vedi le Lettere di S. Caterina da Siena in 4 di Venezia del 1562 spiranti soave fragranza.

OFFSET - STAMPA OFFSET Procedimento di stampa planografico detto indiretto perché il foglio, o supporto di stampa, non va a diretto contatto con la forma da stampa inchiostrata, ma con un telo gommato che fa da tramite. E' il procedimento di stampa attualmente più diffuso (circa 60% degli stampati). E' particolarmente adatto a stampare su supporti con basso grado di finltura superficiale.

OLIO, o SEVO Quando l'uno o l'altro è di fresco caduto su' Libri, si può o levar del tutto, o alquanto far ismarrire colla polvere di certa terra bianca detta da macchie, o da vasaj di terra: ma quando è vecchio e rancido, o è impossibile, o difficilissimo. Vien ricordata per esso la bollente lisciva; ma nel volerne levare le macchie, si va ad evidente rischio di obliterare altresì lo stampato. Ciò accadde a me nel tentar ch'io feci di purgar con essa alcune carte oliate della seconda rara Edizione, e di prezzo notabile, della Storia Ravennate del Rossi; che se non son presto a trarle della caldaja, se ne andava la stampa, come già avea incominciato.

ONDULAZIONE Antiestetico andamento sinuoso della superfìcie della carta, dovuto al comportamento anomalo delle fibre allorché assorbono in diverso grado l'acqua (e la perdono per evaporazione).

OPENING ("Apertura") E' l'aspetto, e l'effetto d'insieme, che hanno le due pagine a fronte di un libro, quando vengono osservate conteporaneamente. E' elemento essenziale del moderno design di un libro.

OPERA OMNIA Complesso delle opere di un solo autore raccolte insieme (da G.I. Arneudo, 1925). Termine latino che tradotto letteralmente significa: tutte le opere.

OPUS MALLEI In calcografia indica la tecnica per ottenere il punteggio nelle zone più scure dell'immagine, ottenuto con uno strumento composto da una sfera d'acciaio a più punte denominato matoir [vedi voce]. [Dal latino "lavoro di martello"].

ORIENTE Ad Oriente, per autorità di Vitruvio, debbon situarsi le Librerie, come a parte più temperata, evitando il calore del Mezzodì, e della Sera, e l'aria umida, e pessima di Tramontana.

ORINA Di cani, di gatti, e di sorci è pestilenziale pe' Libri, e nondimeno spesso vengono da essa infestati. Chi poi avrebbe potuto pensare di dover nominare anche quella degli uomini? e pure conviene accennarla; mentre si son trovati alcuni così svergognati, che, tenendosi in capo di certa gran Sala, ornata d'una Pubblica Libreria, tratto tratto erudite Accademie, dall'altro canto l'hanno depositata sulle stesse scanzìe de' Libri, o tempora! o mores! cosicché si è risoluto anche perciò di mutar luogo alle dette Accademie. Ma non è ciò gran maraviglia, mentre da' poco timorati di Dio si orina anche sovra i Sagrati, e su le pareti, e su le porte de' Templi alla Divina Maestà consagrati, con nausea fin degli stessi Turchi, un de' quali in celebre piazza d'una gran Metropoli schiaffeggiò sonoramente un Cherico, avendolo veduto ciò praticare; con approvazione comune. Vedi il Libro intitolato, l'Ossequio dovuto a' Sacri Templi del Giupponi.

ORPELLO Volgarmente appellato stagnino, o stagnuolo, cioè stagno battuto in fogli, e tinto di varj colori, con cui s'usa d'ornare i Cerei Pascali. Pezzetti di questo io ho ritrovato più volte in ottimi Libri, postivi quasi per segno, attaccati in guisa alle carte, e cuoprenti lo stampato, che non valse industria alcuna per distaccarli totalmente, rimanendo da' residui offuscate le lettere, e per conseguenza in que' siti deformato il Libro, di fatta lebbra, e schifosa scabbia.

ORPIMENTO Mescolano questo alcuni legatori nella colla da loro adoprata nel legar Libri, supponendolo un valido antidoto contro a' tarli; se sia tale, lo potranno meglio sapere i Naturalisti; ma, come io dissi altrove, i tarli sono ingegnosi, e sanno entrar ne' Libri, schifando tutti gl'impedimenti, con cui si pretende di chiuder loro l'adito ne' medesimi. Oltrediché l'Orpimento comunica alle carte vicine il suo giallo, sminuendo con esso la nitidezza de' Codici, massime ne' frontispicj, e ne' fini. [vedi Assenzio].

OSSIDAZIONE - INCLINAZIONE Reazione chimica per la quale un elemento o un composto cede elettroni. A lungo termine il materiale ossidato si fragilizza. Per i metalli significa perdita di lucentezza a contatto con l'aria.

OTTONE [vedi Borchie, Cantoni, Doratura] Alcuni antichi faceano legare i lor Libri non solo con borchie, cantoni, scudetti, fibbie o passetti d'ottone, ma ancora li faceano armare e sopra le coperte, e negli orli anteriori di esse con punte lunghe e massiccio dello stesso metallo, come si vede in qualche Manoscritto qui in Padova nella celebre Libreria del Seminario, di modo che pareano piuttosto Arme per combattere, che Codici per istudiare. Legature somiglianti, ora che i Libri stan riposti diritti ed uniti in iscanzìe, rovinerebbero le piane e liscie, de' Libri vicini; ma allora che si teneano, ognun da sé, coricati su banchi, ciò succedere non poteva. PAGINA In libri quaderni e sim. Facciata del foglio (menz. da A. Fiorenzuola, 1525). Dal latino pagina[m]: pergolato di viti, poi colonna di scrittura, dal verbo Pangere: conficcare.

PAGINATURA Numerazione delle pagine (C. Cattaneo 1849).

PALINDROMO Dal greco palindromos: che corre all' indietro. Sinonimo di bifronte, a proposito di frasi o parole che letti in senso inverso risultano uguali. ONORARONO, ANILINA, INGEGNI, RADAR, ANNA, OTTO.O mordo tua nuora o aro un autodromo; I topi non avevano nipoti; Ai lati dell'Italia.

PALINSESTO Manoscritto antico su pergamena, nel quale la scrittura sia stata sovrapposta ad altra precedente raschiata o cancellata (da P. Giovio, sec. XVI-XVII). Dal greco Palimpsestos: raschiato di nuovo.

PAMPHLET Breve scritto a carattere satirico, polemico o denigratorio.

PARENCHINA In botanica è il tessuto fondamentale costituito da cellule vive con membrana sottile, non lignificata.

PASSE-PARTOUT Cornice sommaria di carta o di cartone nella quale s'infila un disegno, un'incisione o una stampa. Alcuni sono molto semplici (un foglio di carta bucato da una finestra), altri sono più sofisticati (in cartone colorato, coi bordi della finestra bugnati e dorati, ecc). Si può aggiungere al passe-partout una cornice di legno o di stucco.

PASSETTI Così volgarmente si chiamano certe fibbie che chiudono, stringono, e allacciano i Volumi; si fanno per lo più di ottone, d'argento, e di ferro brunito, si conserva l'uso loro ne' Libri liturgici; negli altri sono quasi del tutto disusate, perché offenderebbero nell'estraere, e nel rimettere i Libri nelle scanzìe, i lor vicini.

PASSIVAZIONE - PASSIVITÀ Processo elettrochimico attraverso cui un metallo (ferro, alluminio, ecc.) assume lo stato passivo, cioè si ossida rapidamente in superficie alla presenza di un agente ossidante e si difende così dalla corrosione dell'acido (p.es.: nitrico).

PASTALEGNO Semilavorato della fabbricazione della carta, di consistenza relativamente molle.

PASTELLO Tecnica secca di disegno sviluppatasi dal sec. XVI. Il supporto più adatto al pastello è la carta, ma può trovarsi anche su tela a tramatura sottile. I pigmenti in polvere finissima vengono mescolati con un legante - gomma arabica, latte di fico, zucchero di candito, gomma adragante - in soluzione acquosa fino ad ottenere una pasta omogenea che viene arrotolata in bastoncini e lasciata seccare. Il pastello è stabile alla luce ma sensibile al minimo sfregamento o vibrazione, che provoca cadute di colore.

PATINA Miscela composta essenzialmente da pigmenti minerali dispersi nella soluzione acquosa, di una o più sostanze adesive, applicate a una o a tutte e due le superfici della carta durante la patinatura.

PECE GRECA [vedi Colofonia].

PEINTRE-GRAVEUR (pittore incisore) L'artista che saltuariamente o continuativamente, frequenta e pratica creativamente i mezzi ed i procedimenti dell'incisione (non solo quelli più propriamente cosiddetti, ma anche gli altri quali la litografia, la serigrafia e, più recentemente, anche la fotografia); cioè i mezzi e le tecniche comunque finalizzate alla ideazione e realizzazione della stampa originale d'arte; ancora, colui che lo fa per autonoma scelta ed esclusivamente per intenti espressivi o che si avvale di immagini da altri ideate (disegnate, dipinte, scolpite, ecc.) soltanto per interpretarle come è frequentemente accaduto in passato con il d'apres [vedi voce].

PELLE Tonaca, crosta, rivestimento o stato superficiale di una Legatura (menz. da Dante nel 1321). Nel campo delle arti legatorie sono utilizzate per il rivestimento del Dorso e dei Piatti [vedi voci]. Differenti qualità di pelle conciata, tra le quali: Bastarda: incrociata tra il montone e la capra d'India; Coccodrillo; Marocchino: pelle di capra conciata, lavorata a grana e rilevata, di grande pregio artistico; Montone; Scrofa; Vitello.

PELLI DI PORCO Queste sono le più vili che si adoprino per legar Libri, e sono molto usate in Germania; ma gl'ingegnosi Tedeschi han ritrovato da gran tempo la maniera di renderle pregevoli coll'improntar sovr'esse sottili lavori di fiorami, storie, ritr atti d'uomini Illustri (benché alle volte anche de' lor pseudosanti) e che so io; e tutto ciò a forza o di torchio, o di ferro caldo adoprato a mano. Tali coperte nuove, o ben conservate riescono eleganti, ma logorandosi presto a cagione de' rilievi, divengono deformi e ingratissime alla vista.

PELLI VARIE [vedi Cuojo] Varie sono le pelli destinate dalla Divina Provvidenza per legar Libri, come di capra, di pecora, di vitello, e fin d'elefante.

PENNA D'OCA Piuma di volatile. Utile per asportare le bollicine gassose che l'acido produce sui segni scoperti della lastra sottoposta al bagno corrosivo.

PENNELLESSA Pennello molto largo a punta piatta e quadrata, fatto di peli di setola di maiale.

PERCALLINA Tessuto molto leggero, usato per il rivestimento della Legatura.

PERGAMENA Pelle di agnello, pecora o capra, macerata in calce, indi essiccata e levigata, usata un tempo per scrivervi sopra e ora per rilegature di lusso (menz. da Arrighetto, 1321). Voce latina.

PERGAMENE [vedi Membrana] S'adoperavano dagli antichi per legare i Libri, senza fodera di cartone. Elegante legatura, e più immune da' tarli, per la minor quantità di colla che con esse adopravasi; si fanno imitare anch'oggi da qualche dilettante di Libri in più d'uno.

PERGAMENE GRASSE Son da fuggirsi, mentre le coperte de' Libri con esse lavorate sono sempre sporche, attraendo il loro grasso ed untume a sé, oltre alla polvere, ogni altra immondizia; ed è molto facile che sien visitate ed assaggiate da' topi.

PESCE In tipografia: salto di composizione (da F. D'Alberti, Dizionario..., 1803, Lasciatura).

PESTE [vedi Macchie delle Pergamene].

PIATTO (superiore e inferiore) - SPECCHIO Ciascuno dei due cartoni di una copertina (da Fanfani Arlia, 1890).

PIEDE La parte bassa del Dorso [vedi voce]. Contr. Di testa [v.]. Distanza tra il margine inferiore del foglio e quello della immagine stampata.

PIEGARE DE' LEGATORI Gran diligenza dovria usarsi da' legatori nel piegare massime i Libri di conto; ma succede bene spesso che ciò ingiungano a' lor garzoni, e così i margini riescono ineguali; e pure i numeri, i titoli, i buchi che restano pel puntar i fogli nel torchio, sono indizj quasi infallibili per poter piegar giusto ed uguale. Il vezzo poi che hanno molti nel piegare, di voltar e premere fortemente i cantoni de' fogli, è detestabile, rimanendo perpetuamente ne' Libri i segni di tal piegatura. Conviene anche avvertire se manchi qualche foglio ne' Libri che piegansi, per poterli supplire prima di legarli; trovandosi pur troppo frequentemente Libri, per altro d'ottima conservazione, mancanti di fogli, non per altro accidente, che per l'oscitanza di chi li legò: come pure osservare le linee che accennano di doversi tagliar mezzi fogli, o carticini; altrimenti, legando a casaccio, come spesso si fa, restano fuor di luogo, comparendo i Libri imperfetti, benché non sien veramente tali: finalmente bisogna schifar di trasporre i fogli; e di piegare con impeto e con troppa fretta, per non lacerarli colla solita stecca d'avorio; come non di rado suole accadere: e volendo poi i legatori coprire questo lor fallo, ricorrono alli stampatori di essi Libri, fingendo d'averli ritrovati mancanti di que' fogli da lor lacerati; con danno notabile alle volte di essi, che rendono così mancanti i loro esemplari interi.

PIEGARE DE' LETTORI Leggitori in gran numero nell'adoprare i Libri vanno piegando o le carte intere, facendone anche apparire fuor d'essi l'estremità, come per ricordarsi di passi notabili, e a lor proposito; ovvero più frequentemente gli angoli superiori e inferiori di essi, con esser perciò cagione che, entrandoci la polvere, si anneriscano, e per le aperture da tai piegature formate entrino i tarli, e insetti di vario genere. Niente poi dico di coloro che nel leggere rivoltano forzatamente tutto il Libro, anche ben legato, per poterlo leggere, al dir loro, più comodamente, facendogli perder la forma, e la buona simmetrìa; mentre ognun vede quanto ciò sia da biasimarsi, e schifarsi.

PIETRA DI SOLENHOFEN Pietra litografica.

PIGMENTO Materiale colorato in forma di polvere utilizzato per realizzare un film pittorico. I pigmenti, composti chimici organici o inorganici, di origine naturale o artificiale, sono insolubili i veicolo disperdente (legante) con il quale formano un impasto più o meno denso con proprietà coprenti.

PIOGGIA Non sempre questa rispetta le carte e i Libri come rispettò un dì la famosa Lettera da S. Bernardo asciuttamente scritta sotto di essa; o il Breviario recitato da un altro Santo, cadendogli attorno, senza toccarlo; ma spesso o ne' viaggi, per essere poco riparati, o nelle Librerie, o in altri luoghi entrando con impeto, e cacciata dal vento bagna, offende, e danneggia molti Libri, se non si accorre opportunamente a chiudere le finestre de' detti Luoghi. In oltre con insidiosi, e per lungo tempo non avvertiti stillicidj li guasta, marcisce, e consuma. A cagione d'uno de' quali, non moltissimi anni sono, in una celebre Libreria d'Italia restarono marciti in gran quantità preziosi Volumi, tra' quali le rarissime Pandette Fiorentine impresse in Firenze in III Tomi in foglio dal Torrentino, e altri somiglianti, con gran compassione de' dilettanti che furono spettatori d'un tale eccidio. La rara Edizione Dousiana de' Luciliani Frammenti, che era fra gli accennati marciti Codici, fu la cagione della Cominiana più accurata ristampa, adoprandosi con gran dilicatezza e diligenza, mentre affatto pregiudicata dal sito e dallo squallore, si sfarinava, e disfaceasi fra le mani degli stampatori.

PLAQUETTE - PLACCHETTA Opuscolo, libretto di poche pagine.

PEXIGLAS Plastica trasparente e infrangibile, dai molti usi. Si presta anche per l'incisione a puntasecca.

POCHOIR Mascherina traforata di cartone o cuoio utilizzata per colorare a mano le stampe.

POLICROMIA Risultato dell'apposizione di più colori sullo stesso supporto.

POLIMERIZZAZIONE Processo di aggregazione di più molecole di una stessa sostanza inchiostro, olio, ecc.) con formazione di macromolecole dalle proprietà differenti.

POLITIPO Carattere costituito da due lettere insieme. Spesso lo si fa (ad es. ff) per migliorare l'effetto ottico finale.

POLIZZA Per poter stampare un testo è necessario che una tipografia abbia a disposizione un certo numero di pezzi per ogni carattere. Per ognuno, il numero varia a seconda della frequenza media di quel carattere nella lingua usata, dei segni speciali, degli accenti, dei corsivi, grassetti ecc... L'assortimento di lettere e segni necessario per poter stampare in quella determinata lingua, è detto polizza.

POLVERE Nemica capitale de' Libri, questa convien tratto tratto astergere dalle teste di essi, stando riposti nelle scanzìe; ma dopo qualche anno è d'uopo sbatterla con violenza fuor de' medesimi; lo che facendo, e si gittano lontani i semi de' tarli, e questi già nati e rodenti si uccidono, e così cessa l'odiosissimo loro incominciato lavoro.

POMICIATURA Levigazione della pietra a mezzo di pietra pomice.

POMICINO Specie di gessetto fatto di pomice per correzioni. Può essere fatto di diverso tipo di lice dura, semidura, tenera.

PONTIFICALE E' il libro liturgico con le cerimonie e i riti osservati dal Pontefice e dai Vescovi durante le funzioni che sono loro riservate. Il primo Pontificale fu composto a Roma nel 1485 da Giovanni Burcardo.

POPE (arrotolatore) Elemento finale della macchina continua che avvolge la carta su un albero in metallo. Il "pope" è provvisto di un dispositivo che permette di iniziare una nuova bobina senza fermare la macchina (cambio rullo).

POSITIVO sin. di Pieno contr. di Vuoto (v.). Segni e zone della matrice corrispondenti al disegno-immagine.

POSTILLE Varj celebri Stampatori, come Aldo e simili, evitarono a tutta lor possa, di metter Postille ne' margini de' Libri da essi stampati, e per non alterar la buona simmetrìa delle facciate, e pel pericolo che in legandoli, o rilegandoli, esse Postille si troncassero dagl'ignoranti e poco avveduti legatori; del che non si può dare in tal materia cosa più sciocca. E pur troppo si vedono ottimi Libri o a penna, o a stampa postillati, colle Postille mozzate; le quali un tempo utili e dotte, ad altro, mezzo tagliate non servono, che a deturparli, avvilirli, e renderli odiosi a' dilettanti.

POVERTÀ Sotto pretesto di essa alcuni Religiosi legano i loro Libri in maniera sordissima e orribile, adoprando vilissime pergamene, anche scritte, cartoni rozzissimi, e carte di riguardo scritte, o stampate: in oltre, gran quantità di colla e di filo, lo che anzi è contrario alla Povertà, mentre con quella si dà ansa a' tarli di traforarli, e a' topi di roderli; laddove la Povertà industriosa insegna a conservare i doni e le limosine de' fedeli. S. Filippo Neri solea dire: Paupertas semper mihi placuit, sordes numquam. Le Librerie sono come i Palagj della Sapienza, di cui si legge, benché con alto mistico senso: Sapientia ædificavit sibi domum, excidit columnas septem; qual decoro si scorge in Librerie ripiene di così mal rattoppati, e avviliti Libri? Alcuni Santi dicono che la Libreria, dopo la Chiesa, è la cosa più pregevole in un Monistero.

PREPARAZIONE Adeguamento della superficie della lastra alla tecnica incisoria diretta abrasione, sabbiatura, ecc.) o indiretta (vernice nera acidoresistente).

PRIME EDIZIONI Col nome di queste io qui non intendo solamente quelle degli Antichi Autori fatte da' primi Stampatori, e tratte da' Codici MSS. dal 1450 fino al 1500, delle quali chi può ragunar qualche numero, rende al certo più pregevoli le Librerie, mentre contando esse quasi tre secoli, si possono avere in conto di MSS. non avendo in quelle ancora posto mano certi Critici troppo arditi de' susseguenti tempi. Se ne ammira in Venezia l'insigne e quasi intera Raccolta del Sig. Giuseppe Smith Inglese: e qui in Padova quella del fu Signor Conte Alfonso degli Alvarotti, che dove la morte di lui, per buona sorte, passò a decorare e impreziosire la celebre Libreria del nostro Seminario; non intendo, ripeto, di parlare di queste sole, ma di tutte le Prime Edizioni dell'Opere di valenti e stimati Autori in ogni genere di letteratura, principalmente di quelle da essi nello stamparsi assistite; le quali si riconoscono per lo più dall'epoche apposte in fine delle Dedicatorie, o Lettere a' Lettori, ovvero da altri indizj. Procurino adunque gl'incettatori de' buoni Libri di attenersi a queste, come alle più copiose e legittime; mentre le ristampe fattene da certi stampatori per puro negozio, e guadagno, sogliono (e credasi pure anche a me che ne ho fatte molte sperienze) essere tronche in più luoghi, e scorrettissime; quando però anche le ristampe non fossero state assistite, e procurate dagli stessi Autori; lo che varie volte succede; che le accrescono, e le migliorano, come e. gr. fece lo Scaligero nel suo Manilio, che ne fece la seconda, la terza, e forse alcun'altra Edizione, e ciò pur fece il Sigonio nel suo Tito Livio; imitati da moltissimi altri, e in ispecie da mio fratello ne' suoi Poeti, Catullo, Tibullo, e Properzio. Un esempio solo addurrò per confermare ciò ch'io insinuava; ed è quello del Cristiano Istruito, e del Quaresimale, Opere tanto meritamente stimate del famosissimo Padre Paolo Segneri della Compagnia di Gesù, stampati sontuosamente la prima volta nella Stamperia del Gran Duca di Toscana in Firenze, i quali assistiti, e corretti, nell'imprimersi, dall'accuratissimo loro Autore, riuscirono un miracolo di correzione, di modo che non dovrebbe parere eccedente qualsisia prezzo che per essi chiedessesi: laddove moltissime ristampe fattene da mercenarj stampatori, sono da que' pregevolissimi Originali affatto degeneranti.

PRIVILEGIO Liberatoria esclusiva rilasciata da un'autorità locale, che garantisce ad uno stampatore l'esclusività di stampare una determinata opera nel territorio locale. Il privilegio fu utilizzato fino alla fine del XVIII sec.

PROLEGOMENI Studi introduttivi.

PROTOTIPOGRAFO Stampatori e editori di incunaboli che, tra il 1450 e il 1500, diffusero la tecnica della stampa a caratteri mobili nelle varie città europee.

PROVA, e dunque non esemplare, ma impressione a stampa di una matrice in corso di elaborazione, prossima ad essere completata o conclusa salvo la messa a punto dei più giusti modi di impressione; "progressiva" o "di saggio" quando è fatta nel corso della lavorazione della matrice; "avanti lettera", "con lettere grigie"; "con lettere nere", se impressa rispettivamente prima, durante o dopo aver delineato, parzialmente campito con un tratteggio o completato con la replicazione del medesimo, le scritte ricorrentemente usate e/o quelle didascaliche o dedicatorie, "all'olio" che cioè si fa soltanto ungendo bene l'interno degli incavi appunto per verificare se sono stati radicalmente ti; h.c. o f.c. o, per esteso, "hors commerc", "fuori commercio." quella (se al plurale vanno numerate) velleitariamente esclusa dal mercato; "a palmo", "a palmo rimosso" o "rimossa", distintamente perché ognuna allude ai modi ed agli effetti del particolare modo di inchiostrazione e pulitura; "pallida" o "scarica" o "mancante" in conseguenza di una inchiostrazione carente; "di stato" quando la prova - o gli esemplari in numero limitato - registra la condizione della matrice al II, al III o al IV stato ecc.

PSEUDONIMO Nome fittizio (Bonav., 1821) "testo letterario noto o pubblicato con nome diverso da quello vero di chi lo ha scritto" (da G. Melzi, 1848). Dal greco Pseudos: falso.

PULITURA A PALMO Tipo di pulitura a fondo, eseguita con la mano appena cosparsa di bianco di spagna in polvere, o d'altra materia, occorrente per aggiungere alla stampa il bianco assoluto nelle zone non immaginate.

PUNTA D'ACCIAIO Strumento appuntito, a sezione tonda o diversa, nella tecnica diretta scava il metallo, in quella indiretta scalfisce la vernice nera protettiva.

PUNTASECCA (punta immediata o punta a rame nudo) Strumento per incidere, costituito da una sottile punta d'acciaio o di diamante, che, utilizzato come una matita, incide il metallo con un leggero solco. L'incisione a puntasecca produce una lastra per la stampa calcografica (calcografia); come l'incisione al bulino, è un metodo di incisione diretto, cioè senza l'ausilio di acidi mordenti. In alcuni casi è utilizzata per rinforzare determinate parti dell'incisione al bulino. Questa tecnica è apparentemente di più facile accesso rispetto all'acquaforte, ma in realtà necessita di una grandissima abilità da parte del disegnatore. Dal francese Pointe seche (1765). PUNTE [vedi Angoli].

PUNTEGGIATO Tecnica diretta ed indiretta, consiste nell' eseguire il disegno immagine, mediante i punti, addensati e rarefatti, invece delle linee. Gli arnesi sono dei punzoni, battuti con il mazzuolo, oppure delle punte che scoprono la protezione cerosa.

PUNTO (tipografico) Unità di misura dell'altezza e del corpo del Carattere.

PUNZONE Attrezzo d'acciaio a punta, di buona consistenza, che si batte direttamente sulla lastra di metallo per lavorarla con il punteggiamento. QUADERNO Fascicolo di quattro fogli.

QUADRICROMIA Riproduzione e stampa a quattro colori di un'illustrazione, ottenuta selezionando (cioè scomponendo) l'originale secondo i principi della sintesi sottrattiva nei tre colori primari giallo, cyan (blu) e magenta (rosso). Una riproduzione ottenuta con questo procedimento è chiamata "tricromia". Generalmente, però, ai tre colori primari viene aggiunto, come quarto colore, il nero, con lo scopo di ottenere maggiori dettagli nei particolari e un migliore contrasto dell'immagine; di qui il termine "quadricromia".

QUARESIMALE Serie di prediche che si tengono durante la quaresima o raccolta scritta di prediche per la quaresima.

RACCOLTE Non solo s'usa di far Raccolte di Composizioni per varj motivi, ma dagli economi e avveduti Bibliotecarj se ne fanno di varj piccioli Libri, facendoli insieme legare per meglio e più sicuramente così conservarli. Bisogna però avvertire di farle giudiciosamente, e di argomenti e materie per quanto si possa consimili, e sopra tutto di non miscere sacra profanis, come m'è accaduto spesso di vedere: avvertendo ancora che la forma degli Opuscoli sia eguale, affinché nel tagliar i Volumi con essi formati, non restino alcuni di loro co' margini malamente mozzati; com'è succeduto ad un rarissimo Esemplare delle Cose Latine del Sanazzaro stampate in foglietto, che per averlo il possessore voluto unire ad Opuscoli in 4 (come si raccoglie da' numeri scritti nelle facciate) restò orribilmente difformato e tronco.

RAMATURA Si ottiene ricoprendo con un sottile strato di rame i cliches destinati a forti tirature.

RAME Matrice e stampa si indicano sovente con lo stesso termine; così dicendo, per rame si intende sia la lastra usata come matrice, sia l'immagine che ne consegue. La più antica incisione su metallo sembra essere la "Flagellazione" dell'anonimo tedesco Maestro dell'Anno 1446, mentre la prima incisione italiana datata sembra essere una "Risurrezione" di anonimo del 1461, conservata al British Museum. Nel 500 il Dùrer fu tra i primi ad sperimentare l'acquaforte, se ne conoscono sette su ferro di cui ricordiamo il "Cannone" e l'Agonia sul Monte degli Ulivi".

RAPPEZZARE Gran diligenza si ricerca nel ben rappezzare gli ottimi Libri in varie guise deteriorati ed offesi. Conviene scegliere carta dello stesso colore, come pure di somigliante tessitura e pasta. Alcuni diligentissimi (che altri chiamerebbe superstiziosi) conservano a tale effetto carte antiche di varj paesi, e di ottimi stampatori, tratte da Libri imperfetti di essi, per valersene a tal'effetto opportunamente. A differenza di quegli sciocchi non ristoratori, ma guastatori de' Libri, che rappezzano anche quei di gran rarità e prezzo infino con carte scritte, o per lo più grosse, oscure, e vilissime, riempiendole di colla in maniera che poco dopo si lacerano e scavezzano i fogli così duramente e mal rattoppati, tutto ciò s'intende nelle rotture de' margini. In quelle poi in mezzo allo stampato si adopra e bene, e male certa sottilissima membrana pelle vergine volgarmente appellata; questa unisce le fissure, e non del tutto oscura le lettere, di modo che sotto di essa si possono ancora leggere. Il nostro Lorenzo Tedesco avea una certa sua colla formata di zucchero, e forse di qualch'altro ingrediente, con cui, bagnata colla saliva, fortemente univa in guisa le carte fesse che più non si separavano. Lo che a tutti non riusciva, benché da esso ottenuta l'adoprassero; credo che dipendesse l'intento dal modo ch'ei tenea nell'usarla.

RASCHIETTO Arnese d'acciaio, con lama a sezione triangolare, che serve per correggere, ridurre e cancellare segni comunque incisi sul metallo.

RASTRELLIERA Attrezzatura di laboratorio. E' un pannello, fissato al muro, munito di appoggi per i manici dei rulli inchiostratori.

REAZIONE XANTOPROTEICA Comportamento dell'acido nitrico, che attacca e tinge di giallo le sostanze di origine animale e vegetale.

RECENSIONE Esame critico di un'opera nuova, con giudizio sul suo valore e sul pregio (da Tommaseo Bellini, 1872).

RECTO Facciata anteriore di un Foglio o della Matrice.

REFUSO Errore di stampa.

REGISTRARE Anticamente gli Stampatori mettevano in fine de' Libri il Registro di essi, per norma de' legatori, affinché non errassero nel cucirne i fogli. Questo altro non era che una continuata serie delle lettere dell'Alfabeto che si sogliono porre sotto ciascun foglio; il qual finito, si replica, se il Libro è vasto, più e più volte, aggiungendo alle majuscole le minori lettere, così: Aa Aaa Aaaa ec. segnandosi anche spesso i primi fogli con varj altri segni, come *, †, numeri, o che so io? Questa lodevole e utile usanza da molto tempo si è trasandata, come è succeduto, e tutto dì succede, di molte altre de' savj nostri antenati. Qual maraviglia poi se oggidì molti Libri sieno mal legati, e con fogli trasposti e mal collegati? I diligenti Bibliotecarj non solo registrano i Libri nelle segnature sotto de' fogli, e ne' richiami di essi, ma ancor ne' numeri delle pagine, per assicurarsi del tutto di lor perfezione ed integrità.

REGISTRO [vedi Segnatura]. Accorgimento tecnico (croci di riferimento) per centrare i fogli sottoposti alla stampa, valido soprattutto nella policromia.

REPLICAZIONE DE' FOGLI Succede alle volte nel mettere insieme i fogli nelle stamperie per formar con essi le particelle de' Libri, che in vece di prender un foglio differente, se ne prendano due somiglianti; lo che non avvertito da' legatori, restano i Volumi imperfetti, cioè mancanti d'un foglio, e ridondanti d'un altro. Ciò mi accadde in un Tomo di Cicerone comentato e stampato da' Manuzj, e in uno del Tesoro della Lingua Greca d'Errico Stefano venutoci da Norimberga, dove per tal cagione tutto intero il Corpo di esso ritornò.

RESA Rendimento, in qualità e quantità, del prodotto o del procedimento.

RETORICA Disciplina che studia le regole che presiedono all'arte del parlare e dello scrivere e che si propone di insegnarle.


Galleria Associazione Cubiarte, Andrea De Simeis | cubiarte@gmail.com

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