Serviamo sorsi di pittura. Cantine Aperte, 30 Maggio 2010

Lavoro realizzato esclusivamente per Azienda Agraria Duca Carlo Guarini di Scorrano

 

Avete mai osservato un quadro degustandone i colori? È un’esperienza unica, un coinvolgimento sensoriale totale. Se avete voglia di associare immagini ed emozioni al carattere del vino, forte o amabile che sia, non mancate all’appuntamento di Cantine Aperte – da 17 anni l’evento di punta del Movimento Turismo del Vino – presso l’Azienda Agraria Duca Carlo Guarini di Scorrano nel Salento. Segnate in agenda questa data: domenica 30 maggio 2010, dalle 10.00 alle 13 e poi dalle 15 alle 21. La famiglia Guarini accoglierà gli enoturisti in un’antica costruzione settecentesca, dove ha sede la cantina. Tutti i luoghi si animeranno di suggestive opere d’arte realizzate da Andrea De Simeis di Cubiarte. Comunicare il vino attraverso l’arte e fare del vino l’ingrediente principale delle opere: è questo l’originale concept della giornata. Per l’Azienda Duca Carlo Guarini, il maestro cartaio e incisore De Simeis realizza un’esclusiva tiratura di carte e di incisioni acquerellate. Partendo dall’esperienza delle manifatture orientali del VII secolo e subendo il fascino delle gualchiere medioevali fabrianesi (opifici di ottime carte), Andrea inventa una nuova possibilità espressiva: la carta al vino. Lo stupefacente tino dal quale l’artista pesca con un vaglio la cellulosa dei suoi fogli, si tinge di solferina, sanguigna e viola, dei preziosi vini Duca Carlo Guarini: primitivo, negroamaro e malvasia. Per la prima volta si potrà vedere un’incisione che stimola il gusto. La polisensorialità ha sempre attratto De Simeis che in questo caso si è spinto oltre, dando la possibilità di interagire con l’opera incisa attraverso percezioni olfattive oltre che visive e perfino del gusto. Chi avrebbe mai pensato di osservare un’opera grafica degustandone i colori? Ecco allora davanti agli occhi sfilano 3 incisioni acquerellate al vino (Malìa, Natívo, Vigne Vecchie, Campo di Mare); 7 incisioni su carte al vino (malvasia e primitivo), 1 acquaforte a rilievo con l’intera miniatura del mosaico pavimentale della Cattedrale di Otranto, realizzata su una carta unica, quella al fico, albero che cresce spontaneo nel Salento. Ed è un fico l’albero della vita, ritratto nell’opera musiva della cattedrale, che racconta di questa terra, intersecando fra i suoi rami lunette con scene del lavoro antico, figure ferine, deità del Mediterraneo. Accanto all’acquaforte si potrà ammirare il nuovo vino dei Guarini, il biologico Natívo, che sarà “vestito” in un modo speciale: 100 bottiglie diventano autentiche opere d’arte e una striscia** con le immagini del mosaico cinge la bottiglia per una tiratura davvero speciale. Nel percorso d’arte in cantina si potranno, inoltre, ammirare 7 incisioni relative a ‘La Battaglia ai Corni di Hattin’**, ispirate al fantastico mondo delle battaglie in Terrasanta e 6 tele dipinte al bitume di giudea.
All’arte si affianca la musica e gli Agorà, gruppo di canti antichi, allieteranno i visitatori con un’allegra pizzica. Naturalmente il gusto la farà da padrone e sarà possibile assaggiare vini, oli e prodotti di qualità: friselline condite con squisito olio extravergine d’oliva e agrumato, gustose creme di ortaggi della linea agroalimentare “Le Masserie del Duca”, formaggi freschi, prodotti nelle masserie di proprietà. Sotto un antico pergolato sarà allestito il banco d’assaggio per degustare i grandi vini prodotti dall’Azienda, dal primitivo (Boemondo, Vigne Vecchie) al negroamaro (Piutri, Natívo, Campo Di Mare), dalla malvasia nera (Malia) al sauvignon blanc (Murà). I padroni di casa faranno visitare i luoghi del vino, a partire dalla barricaia nel frantoio ipogeo del ‘500 e racconteranno dei mille anni di storia della loro famiglia, giunta nel Salento dalla Normandia nel 1065 e di come alcune etichette parlano dei loro avi e di personaggi illustri, come Murà, il bianco ottenuto da uve sauvignon blanc, in onore di Gioacchino Murat, che già re di Napoli fu ospite dei Guarini e su una specchiera incise il suo nome all’italiana. Anche la cantina merita una visita, tra moderne cisterne d’acciaio ambientate tra le volte a stella i Guarini illustreranno le fasi della produzione e faranno vedere le innovative attrezzature usate per la vinificazione e il controllo della temperatura. “Attraverso l’innovazione l’Azienda Agraria Duca Carlo Guarini conserva la tradizione e la qualità “ sostiene Giovanni Guarini. “ Dietro un bicchiere di vino c’è il mondo, dietro il nostro c’è un mondo di sincerità di oltre 40 uomini e donne che con il loro lavoro tutelano il nostro patrimonio viticolo, unica e sola fonte di produzione dei nostri vini”.

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